martedì 18 settembre 2012

L’ULTIMO MACELLAIO DI SOZIGLIA, di Miriam Pastorino

Fino agli anni settanta più di millequattrocento macellerie erano distribuite su tutto il territorio di Genova. La sobria eleganza dei marmi pregiati che costituivano la base del loro arredo era un elemento immancabile del paesaggio urbano e solo la loro facile accessibilità faceva perdere di vista il privilegio comune a tutti di disporre di un servizio di così alta qualità.
Storicamente, la scuola dei macellai genovesi era universalmente conosciuta come una delle migliori d’Italia. Circostanza, questa, assai rilevante se si pensa che la sapiente lavorazione
della carne influenza direttamente la tradizione culinaria e di conseguenza educa il gusto ed eleva la qualità della vita. Purtroppo, di questo valore ci siamo resi conto troppo tardi: solo quando quest’arte è apparsa avviata verso un inesorabile tramonto è scattato il rimpianto e l’affannosa ricerca delle sue espressioni superstiti; come testimonia la folta schiera dei clienti che popolano il negozio di Piero, uno degli ultimi, se non forse l’ultimo maestro macellaio della nostra città. Si tratta di genovesi provenienti da tutti i quartieri della città ma anche abitanti dell’entroterra e delle riviere, milanesi e altri lombardi disposti ad attendere per ore il loro turno nello storico negozio di vico Macelli di Soziglia. (cliccare per continuare a leggere)